
Mazinga Z – Infinity
I cuori battono… ed è un battere in crescendo, fin dai primi fotogrammi. A dire il vero già dall’ingresso del The Space Cinema di Beinasco a Torino nel quale io e molti dei nostri soci AMICI DI GO NAGAI ci siamo ritrovati grazie al direttore, il Sig. Bagnasacco, che non smetteremo mai di ringraziare per la generosità e la disponibilità nei nostri riguardi. Quarantacinque anni dopo la prima apparizione di Mazinga Z sugli schermi, ci ritroviamo seduti in una bellissima platea gremita, con i battiti del cuore che vengono coperti solo dagli strepitosi effetti sonori della pellicola. Si comincia già all’interno di una grande battaglia mozzafiato e non lascia spazio a congetture di nessun tipo, conseguenza dell’impatto mediatico che ha avuto la campagna promozionale di MAZINGA Z – INFINITY in questi ultimi giorni. L’attesa è finita e quando ci si accorge che sta mancando anche il respiro e si è in vera e propria apnea, arriva la sigla cantata ancora una volta da Ichirō Mizuki che è assolutamente da pelle d’oca.
Potrebbe anche finire qui, direbbero in tanti, ma non è così… la storia è ambientata dieci anni dopo la fine della battaglia contro il Dottor. Inferno e ci si accorge subito che si assiste a qualcosa di diverso, una realizzazione tecnica sublime della Toei Animation, i particolari dei personaggi ma, soprattutto, dei robot che anni fa non risaltavano perché la tecnologia non lo permetteva. Ritorna il Dottor Inferno, affiancato dal suo braccio destro, il Barone Ashura e dal Conte Blocken con tutta l’armata di mostri meccanici al seguito. Cos’è cambiato da allora? Ad esempio Koji Kabuto è diventato un famoso scienziato, seguendo le orme del nonno Juzo; Sayaka Yumi, bella più che mai, è la direttrice del nuovo Istituto di Ricerca per l’Energia Fotonica mentre il padre, Gennosuke, è il Primo Ministro del Giappone. Troviamo anche una bellissima Jun Hono incinta e sposata con Tetsuya Tsurugi il quale, però, risulta scomparso. Altri personaggi storici, quali Boss e i suoi scagnozzi ad esempio, e un nuovo personaggio chiave, Lisa, rendono godibile tutta la trama, intrisa di particolari alla Go Nagai in ogni fotogramma. La storia è un insieme articolato di temi pescati dai manga di ultima generazione del Maestro, come ad esempio Shin Mazinger Zero e Mazinsaga.
Riconosciamo lo stile Gonaghiano anche nelle citazioni ad opere di colleghi: su tutte ricordiamo Holly e Benji e Mimì Ayuara (Attack No. 1). Per i più attenti si può notare anche il volto di Go Nagai stilizzato su una banconota e il pupazzo di Dianan A in mano alla figlia di Misato. A rallentare la storia, se proprio vogliamo trovare una piccola nota negativa, gli sproloqui scientifici e al limite della filosofia di Koji Kabuto, che però, alla fine, rendono questo prodotto unico nel suo genere, fruibile da chiunque, un po’ di più dai fans sfegatati dei robottoni giganti. Un plauso particolare per la traduzione italiana affidata al nostro prestigioso socio Francesco Nicodemo e all’adattamento dei dialoghi del grande Fabrizio Mazzotta (per chi non lo sapesse direttore del doppiaggio e doppiatore di tantissimi personaggi tra i quali ricordiamo Krusty il Clown dei Simpson ma soprattutto Mizar Makiba della serie Ufo Robot Goldrake).
Un mio pensiero particolare va a Francesco Gimignani, che ha saputo ricreare, con il suo cosplay di Mazinga Z, qualcosa di strepitoso, vincendo diversi premi, meritatamente!
Non perdetevi, dunque, questo fantastico film d’animazione che, a mio modesto parere, può essere considerato quasi un capolavoro. Noi abbiamo visto la prima, in un splendido cinema, con le nostre mogli, con il contorno della nostra vita da “quarantenni”, il lavoro, gli amici e i problemi che le responsabilità di quest’età comporta… ma anche con la consapevolezza che di crescere non abbiamo nessuna voglia!
JAMES GAROFALO (Presidente Amici di Go Nagai)
http://www.thespacecinema.it/